Paitin è il nome di una proprietà che gli Elia possedevano sul confine tra Neive in provincia di Cuneo e Castagnole in provincia di Asti. Avendo affari con la loro banca privata in entrambe le province, questa proprietà era per loro strategica, tanto che vennero soprannominati con tale nome: Paitin.
Per questo quando acquistarono nel 1796 il Sorì sul Bricco di Neive (ora Cru Serraboella), esso prese il nome di Sorì ‘d Paitin (Pajtin un tempo) ovvero il Sorì di proprietà di Paitin.
Nel 1642 la famiglia Elia si trasferisce a Neive e rapidamente acquisisce il rispetto dei Neivesi.
Alcune generazioni dopo, nel 1796, espandono le loro terre acquistando una delle migliori posizioni per il Nebbiolo a Neive, sulla Serraboella dove tutt’ora si radicano la cantina e i vigneti.
Giuseppe Elia era parte attiva della rivoluzione enologica che si stava sviluppando nel tardo ‘800. Nel 1893 grazie all’ispirazione di Domizio Cavazza, padre del Barbaresco, chiamò il suo Nebbiolo “Barbaresco del Bricco di Neive. Nel 1938 la famiglia arresta la produzione in quanto sia Giuseppe che il suo successore vengono a mancare. Fu il nipote Secondo Pasquero Elia che coraggiosamente riprese la produzione del vino nel 1948, nel difficile momento post-bellico.
Oggi, dopo otto generazioni, i figli ed il nipote di Secondo e Maria, Giovanni, Silvano e Luca, proseguono nell’arte che per 200 anni ha permesso alla famiglia d’”arziste” (resistere/perseverare) continuando a produrre vino sulle sinuose colline della Serraboella.
E la Freisa? Rivoli è una regione a Sud di Alba che comprende tre colline, la cascina Rivoli, Ca Veja e Bonina. Da questi terreni nasce la nostra Freisa, terre bianche dove nelle parti più fresche viene cresciuto questo vitigno che come il nebbiolo gode delle terre bianche per la sia migliore espressione. In questa zona franca tra Barolo e Barbaresco fortunatamente è ancora coltivato questo vitigno che sta poco per volta sparendo dalle zone limitrofe.
Difficile risalire al primo Freisa della famiglia, Giuseppe Elia possedeva delle piante che vennero vinificate da suo nipote Secondo fino al 1968. Riparte la produzione di Freisa solamente nel 2018, 50 anni dopo, in seguito alla decisione dei figli di Secondo: Giovanni e Silvano spinti dal nipote Luca. Per far riconoscere il potenziale di questo vitigno in lenta estinzione tanto dalle tavole quanto dalle colline delle Langhe.
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LANGHE FREISA - BONINA
Langhe Freisa
BONINA
Difficile risalire al primo Freisa della famiglia, Giuseppe Elia possedeva delle piante che vennero vinificate da suo nipote Secondo fino al 1968. Riparte la produzione di Freisa solamente nel 2018, 50 anni dopo, in seguito alla decisione dei figli di Secondo: Giovanni e Silvano spinti dal nipote Luca. Per far riconoscere il potenziale di questo vitigno in lenta estinzione tanto dalle tavole quanto dalle colline delle Langhe.
DENOMINAZIONE: LANGHE FREISA
ESPOSIZIONE SOLARE: Ovest, 260-300 mslm
VITIGNO: 100% Freisa
LUOGO D'ORIGINE: Rivoli di Alba – LANGHE
TIPO DI ALLEVAMENTO: Guyot, impianto anno circa 1980
VITICOLTURA: Biologica con l’utilizzo di soli composti rameici e sulfurei naturali, non viene praticato diserbo bensì sfalciatura manuale o meccanica, la raccolta è esclusivamente manuale
VINIFICAZIONE: Il Fresa è oggetto di pigiadiraspatura, in seguito fermenta e macera per circa 10 giorni in acciaio. Si porta poi al finire dell’inverno il vino in legno dove riposa circa 6 o più mesi. I legni sono normalmente botti di volume tra i 10 e 25 ettolitri, di rovere di Slavonia con un età media di 10 anni
TERRENO: Terreni marnoso calcarei appartenenti alle Marne di Sant’Agata fossili sabbiose situate nella zona più ad Ovest della località Rivoli di Alba, nei pressi della Cascina Bonina